Ho sonno
Ho sonno e ho voglia di chiudere gli occhi
e risvegliarmi in un giardino
con te vicino
Ho sonno e ho voglia di chiudere gli occhi
e risvegliarmi in un giardino
con te vicino
oltre confini tra
tessuti lontani e colorati canapa
e seta da vestire
viaggiare per capire
capire per viaggiare senza doversene andare
cerco,
cose da fare,
voglio riposare,
cantare fino all’alba il giorno del mio funerale
Parigi da sognare
Un delfino salvatore,
una tempesta in mezzo al mare,
un tesoro da scoprire,
l’occhio d’un ciclone, un gelato da mangiare
un leone,
dire senza dire
farmi capire
un salto e non cadere
sott’acqua respirare
se fa freddo accendo un fuoco,
ritrovare il posto che ho lasciato
e dire «qui,
io non ci son mai stato»
oltre confini
oltre quei mari grigi
oltre confini
mi scoprirò
Ci si prova
A fare meglio ogni cosa,
ci si prova
neanche oggi maglia rosa,
ci si prova
a farti stare meno sola,
in questa storia,
ho già capito tutto ma,
a mettersi alla prova
ci si prova, sempre,
le scarpe penultima moda
giusto per prova
ci si prova
per sapere il punto esatto
in cui chiedere la resa
ci si prova
e un altro viaggio è rimandato
a quando sarò pensionato
ci si prova,
si decide anche la sposa
per il fine settimana
poi il divorzio
è meglio,
sarebbe andata meglio
se non fosse stato quello,
ma ci si prova,
si consente l’autopsia
e una volta che sei mia
tolgo l’anestesia
anche la tua.
E ci si prova
Come a scuola,
A capire il perché sono diversi
Tutti i libri di storia,
ci si prova
taglie forti
per l’inverno
pesanti come il tempo
per il tuo castello interno
ho già chiamato il fabbro meglio.
Ci si prova
a socchiudere la porta senza chiuderla
ad accumulare vita senza perderla
sorprenderla e confonderla
cantarsela una minima,
anche in questa serata
senza festa incorporata
ci si prova
e la pagella poi racconta come è andata
che l’età ricorda bene come andava…
Anche domani le macchie del sole
Mi faranno un po’ più cieco
Cielo,
ci si prova
osa!
Che magari ci si trova.
Ci si prova vestiti da sera
Ci si prova alle tre della mattina
Ci si prova che alla fine poi ci stai
Ci si prova che alla fine te ne vai.
E felici tanti auguri
Felice anno nuovo
Buono sul serio
Cattivo sul leggero
E ci si prova per davvero…
Ieri ho visto la tele
Ma non c’era niente da guardare
Ero sempre lì cambiare,
Canale
Quando all’improvviso ecco cosa voglio fare:
Da grande
Voglio guidare
Una macchina veloce
Con ruote gigantesche
Un motore con le fiamme
Più di un razzo potente
E poi l’auto si trasforma
Così che può volare
Se devo scappare
O voglio guardare il mare
Può diventare nave
La farò costruire da un signore
Il migliore scienziato
Amico mio fidato
Non l’ho ancora conosciuto
Ma ne avrò bisogno,
Di uno occhialuto
Che mi salva
Con un suo congegno
All’ultimo minuto…
Ok, bene, bene ho deciso
Voglio fare il pilota
Almeno credo
Sempre primo ai videogiochi col volante
Vorrà dire pur qualcosa di sicuro è sicuro:
Io lo sarò da grande.
A me mi piace
A me mi piace
E poi
E poi
Vorrei toccarti baciarti con gli occhi legarti di sguardi e carezze in più posti mangiare sui letti leggerti i miei fogli quelli che non scrivo ma dico portarti dei dolci magari antipasti a dopocena coi fiocchi fotografarti mentre ti spogli e pensi ai vestiti che poi ti metti cantarti i progetti ascoltarti che mordi abbracciarti nei boschi di Sesto Marelli un paio di pinelli e vederti che ridi coi denti più bianchi di molti sfiorarti la pelle e sentirti che godi e mi ami
È più facile di quello che si crede
Fa più male di quello che si crede
Fa più brutto di quello che si vede
C’è di più di quello che si vede
Si può pure star bene
E ogni tanto conviene
Si può stare più male
E ogni tanto conviene
Muovi più il culo
Se ora sei da solo
Muovi più il culo
O si muove da solo
Più cuore
Più scuole
Più hardcore
Il tempo ha smesso di far male.
I sensi sono intorpiditi,
in attesa, della sera:
gelati e frutta di ripiglio dalla botta,
ancora scotta il rum nella mia bocca,
secca.
Umidità,
ora nuovo centro
di gravità e realtà,
chissà come andrà
blah blah dada:
tutto in un giorno e il ritorno
è sempre adulto e sporco.
Dubita dubita…
e la mia barba pigra
ha già battuto il suo rasoio.
alle olimpiadi del buon senso.
Fa caldo,
veramente caldo,
e un corpo caldo
è proprio ciò che voglio,
accanto al mio,
però da sveglio.
E domani è un altro giorno,
e un po’ più in là un’altra stagione.
27 anni più di un quintale 190 cm.
parla parla che forse poi ti ascolti anche tu
parla parla che non ne può più,
o è solo un atteggiamento,
compressione, comprensione, compassione,
amorevole nei tuoi, nei miei.
Confronti.
Due mondi.
Ma chi scegli?
Nessuno, è chiaro
Alessia.
Tra due rotaie
mi dai corda e io la lego al collo,
che magari mi rimane anche un ricordo
o qualcosa più.
Lui parla ancora e oramai congratulazioni.
Milano treno Verona
non si droga non smette
parla
legge riviste commenta
ci tiene
chiede, per ascoltare parlarsi
vive così
trova il modo di non annoiarsi
annoia le vittime
costruisce relazioni di complimenti
e stima non reciproca
pubblicità progresso
test di intelligenza senza risultati per il paziente: diagnosi
il medico parla
si perde
cosa vuole? Da lei?
Di che sicurezze si vuol riempire?
È questo comunicare?
Parlare?
mi viene da farti tacere
con nessun diritto tra le dita,
ma gomiti duri e forti.
Cosa vivi agenteimmobiliarecasamonobitriquadri?
Apprezzi il cashmire
scarpe fatte a mano
non hai nome
senza nome
sei:
scarpe fatte a mano
dal calzolaio di fiducia.
non il tuo!
Parla parla palestrato ex ciccione complessato rinato
grazie a Milano complice in agguato,
sei come un personaggio dipinto
finto
occhiali ovali
orologi rari
partiti e religione
materia pura contro il mono
per non perdersi il senso delle cose
più cose
mai troppe
voglia di capire perché siamo un ascensore senza corrente imprigionato al sottoterra,
rimaniamo chiusi a schiacciare i piani alti,
l’allarme,
non parte,
ma non si esce
potrebbe sbloccarsi da un momento all’altro
e intanto
apprezzamenti coraggiosi, banali e imbarazzanti
contatto fisico minimo e fastidioso
voce e volume
non lasci scampo
bravo.
Quantomeno interessante e snervante
fino allo stremo
deprimente come la depressione di un luogo calpestato e comune.
ci vuole tutto
anche tu
quasi calvo
pelo rubio
anche Alessia
che ascolta interviene,
ma non si interessa
o almeno così vuole farmi credere:
questo è comunicare.
Cosa poi voglia dire è tutto da vedere
da scoprire e casomai possedere
sorride davvero
o almeno credo,
vuole che guardi che sorride,
che si sta prendendo gioco della palla che le rimbalza attorno.
Saluti e buon viaggio
devi andare…
Ciao è stato un piacere
sedere e guardare che sei bella e magra
seria e occupata
non preoccupata ma impegnata
brava.
E non ti rivedrò mai più.
Ti leggerò assieme
un ciccione che ti ha parlato
troppo tempo per cosa?
Perché?
Per scopare? Con te?
Ahh!!! No.
Noia mortale?
Esistenza?
Ormoni?
Caos Splendido.
È carnevale, e l’uomo ragno
Ha appena imparato ad andare in bici
da solo senza rotelle.
Ma una discesa ripida fa più paura di una lunga salita
Che tanto c’è una vita infinita davanti;
poi c’è il clown con la tuta blu da Mao e il naso rosso e grosso come il mio
gli occhiali tipo Woody, capelli afro-sixty, di plastica verde
come le scarpe indecenti, da quanto sono grandi,
numero 50 per un nano da uno e venti
(e in metropolitana)
coriandoli ai passanti
indifferenti
ai colori sgargianti, alle maschere mutanti,
ai colori e denti finti
canini bambini che cercano sangue in un sorriso
lontani dagli adulti stanchi sigarette scuri in viso
senza essere morto
c’è chi è già stato ucciso.
Ormai
non c’è più voglia di giocare
ci dobbiamo lasciare
a far gli equilibristi
si sa son capaci tutti
finché non si cade,
ma poi
chi è che vuole continuare
che vuole ripartire
e vedere più in là
come va…?
Non abbiamo più lo slancio
Ogni isola è uno scoglio
Ammiraglio! Un miraggio!
Non c’è inverno è già maggio
O è più saggio
Pensarla come un sogno?
Rispondo.
Mi dispiace,
ma non sono ancora pronto
per il verdetto.
Aspetto
Sospetto
Le giostre se ne sono andate
Lasciandoci un parcheggio
È appena sceso il pomeriggio.
D’ora in poi si scende
Al buio
con onore e clamore
Rigore
Sotto zero, a uno
Arbitro fottuto.
Coglione.
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